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Il piede (non franco) sbagliato

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La Val di Vara, in provincia di La Spezia, oltre ad essere un territorio selvaggio e di grandissima bellezza paesaggistica e naturalistica, ha anche grandi potenzialità enologiche. Ne sono convinto, l’ho sempre sostenuto (qui) e anche cercato nel mio piccolo di dimostrarlo (qui). D’altro canto la Valle è sempre lì, e chiunque può andarci e rendersene conto. Si tratta di un “terroir” privo di una storia enologica nota ai più, quindi da “inventare” intelligentemente, con rispetto di quel poco (o tanto) di tradizioni che ancora paesi come ad esempio Montale possono vantare.

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Carattere

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Il carattere è una cosa importante. Penso che nei vini il carattere sia una cosa addirittura fondamentale. Il carattere di un vino è l’interpretazione “valorizzante” di un vitigno e di un territorio, è cioè qualche cosa in grado di esaltare una base comune (vitigno e territorio appunto) attraverso un apporto unico e personale.
Ci sono vini perfetti esteticamente ma privi di carattere. Per fare un esempio concreto penso che un bel copione abbia un carattere migliore se interpretato da Rober De Niro anziché da Gabriel Garko

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2008…….

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Non mi piace unirmi al coro delle prefiche e dire che tutto va allo sfascio.
E’ vero; viviamo in un paese dove molta gente pensa sia divertente sparare ai bambini la notte di capodanno, o nascondere con i fuochi d’artificio i falò della spazzatura sotto casa; dove il petrolio e conseguentemente la benzina costano come il vino, ma si vendono automobili (preferibilmente molto potenti) come non mai; dove non passa giorno senza che qualche grossa fabbrica chiuda o sposti la produzione altrove e si apra al suo posto un bel centro commerciale; dove la più alta aspirazione (incoraggiata da governanti e sindacati) è quella di andare in pensione il più presto possibile; dove migliaia di piccoli imprenditori e commercianti tengono aperta l’attività non già per convenienza economica, ma solo per orgoglio o per non farsi pignorare la casa dalle banche.
Bene, think positive! Non è vero che tutto va a ramengo; semplicemente tutto evolve, anche se capire la direzione e le leggi che regolano tale evoluzione è un’impresa disperata.

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E’ Natale…..

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E’ natale, quindi siamo tutti più buoni.
Nel caso che sabato 15 Dicembre alle ore 17 qualcuno si trovi a Genova dalle parti di Palazzo Ducale, potrà partecipare ad un’asta benefica e acquistare alcune bottiglie di vino dei migliori produttori liguri, etichettate per l’occasione con vignette di famosi disegnatori. Il ricavato sarà devoluto per la realizzazione di un acquedotto in Burundi.

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Etichette e autocertificazione del vino

Segnalo un interessantissimo articolo del mio amico Giampiero Nadali, alias Aristide, a proposito della (retro)etichettatura del vino. Giampiero conosce bene la mia posizione sul tema, ne abbiamo discusso a lungo e siamo sulla stessa lunghezza d’onda, in favore di una trasparenza totale degli ingredienti del vino. Giampiero riporta sul suo blog un’immagine della retroetichetta del Serragghia Bianco Zibibbo Sicilia IGT 2006 di Giotto Bini (distribuzione Velier), vino altrimenti spettacolare secondo tutte le testimonianze.

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Da bere entro un anno…

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Da bere entro un anno dalla messa in commercio: questa frase è una maledizione enologica. Ogni volta che la leggo mi salta la mosca al naso. La trovate spesso sui depliant delle aziende che vendono vino bianco, sui siti di molti produttori, e purtroppo anche su riviste come l’ultimo numero de Il Mio Vino improvvidamente riferita al Pigato.
Rifuggite i vini che fanno di questa affermazione un tratto distintivo. Boicottate loro ed i loro malaccorti produttori.
Ci sono (poche) lodevoli eccezioni, ma normalmente i vini siffatti sono bevande elaborate da mosti poco diversi dall’acqua zuccherata e a cui probabilmente molto zucchero viene anche aggiunto, i cui profumi derivano esclusivamente (quando va bene) dalla scelta del lievito aromatico giusto , e quindi sono poco stabili nel tempo.
Se poi invece un vino è buono ma si ricorre egualmente a frasi come questa per ragioni commerciali, come auspicio per svuotare in fretta la cantina, allora è anche peggio; andate da quel produttore e fategli “una capa tanta”: il vino buono non deve essere avvilito al rango di bevanda con scadenza.

Luk