Prima o poi doveva succedere

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Come si evince dal sito di Vinitaly l’Unione Europea “…ha approvato e finanziato un progetto per la valorizzazione del “terroir del Vermentino”, di terra e di mare, perché l’iniziativa rientra nella cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Marittima, e comprende i comuni di Castelnuovo Magra (La Spezia), Castagneto Carducci (Livorno), S. Anna Arresi (Carbonia-Iglesias), le province di La Spezia e Livorno e la Camera dell’Agricoltura della Regione Corsica…”
Finanziato, per chi non avesse inteso, significa che sulle aree di cui sopra pioverà un po’ di denaro per iniziative volte alla tutela del vermentino. Piccolo particolare: anche se il vermentino è il vitigno più coltivato in tutta la Liguria, solo la provoncia di La Spezia è presente tra i partners del progetto.


La riscossa delle province liguri escluse non si è fatta attendere e sul maggiore quotidiano ligure è giustamente stata data voce alla protesta di alcuni importanti produttori di vermentino imperiesi, tra cui anche un tribicchierato del Gambero Rosso.
Questa brutta storia, in merito alla quale la Regione Liguria e le Province di Imperia, Savona e Genova dovrebbero letteralmente andare a nascondersi, oltre a celare invidie e contrasti anche di natura politica, secondo me insegna qualcosa.
Se si continua a far passare il più famoso vino ligure, e cioè il Pigato, non come l’espressione più alta del vermentino, ma come un vitigno a sè stante, si finirà per danneggiare irreparabilmente l’uno e l’altro. Se si riconoscesse chiaramente che il Pigato altro non è che il miglior vermentino coltivato in alcune aree della provincia di Savona e in particolare nell’entroterra di Albenga, non solo si potrebbe proteggerne il nome e quindi l’origine impedendo di chiamare Pigato un vino fatto in Toscana, ma apparirebbe anche chiaro che l’eccellenza su questo vitigno si raggiunge nel ponente ligure, essendo non uno soltano (il vermentino di Maria Donata Bianchi) il vino che ha meritato i tre bicchieri dell’edizione 2009 della guida dei vini del Gambero Rosso, ma ben due, considerando anche il Pigato (ovvero vermentino) U Baccàn dell’Azienda Agricola Bruna.
Luk

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About Luca Risso

Luca non è un esperto di vino nel senso comune del termine, anzi non è affatto un esperto ma piuttosto un entusiasta del vino, un curioso di tutto ciò che è collegato con la cultura del vino del paese (Italia) e della regione (Liguria) in cui vive. La sua formazione personale lo rende particolarmente interessato agli aspetti teorici e tecnici della viticoltura e della vinificazione, al punto di piantatura una propria vigna microscopica e di produrre alcune bottiglie del Merlot. La sua esperienza è documentata nella rubrica "Vino in garage" del portale enogastronomico www.tigulliovino.it .

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