Da bere entro un anno…

vinello.jpg

Da bere entro un anno dalla messa in commercio: questa frase è una maledizione enologica. Ogni volta che la leggo mi salta la mosca al naso. La trovate spesso sui depliant delle aziende che vendono vino bianco, sui siti di molti produttori, e purtroppo anche su riviste come l’ultimo numero de Il Mio Vino improvvidamente riferita al Pigato.
Rifuggite i vini che fanno di questa affermazione un tratto distintivo. Boicottate loro ed i loro malaccorti produttori.
Ci sono (poche) lodevoli eccezioni, ma normalmente i vini siffatti sono bevande elaborate da mosti poco diversi dall’acqua zuccherata e a cui probabilmente molto zucchero viene anche aggiunto, i cui profumi derivano esclusivamente (quando va bene) dalla scelta del lievito aromatico giusto , e quindi sono poco stabili nel tempo.
Se poi invece un vino è buono ma si ricorre egualmente a frasi come questa per ragioni commerciali, come auspicio per svuotare in fretta la cantina, allora è anche peggio; andate da quel produttore e fategli “una capa tanta”: il vino buono non deve essere avvilito al rango di bevanda con scadenza.

Luk

This entry was posted in Tecniche del Vino @it and tagged Vino @it on by .

About Luca Risso

Luca non è un esperto di vino nel senso comune del termine, anzi non è affatto un esperto ma piuttosto un entusiasta del vino, un curioso di tutto ciò che è collegato con la cultura del vino del paese (Italia) e della regione (Liguria) in cui vive. La sua formazione personale lo rende particolarmente interessato agli aspetti teorici e tecnici della viticoltura e della vinificazione, al punto di piantatura una propria vigna microscopica e di produrre alcune bottiglie del Merlot. La sua esperienza è documentata nella rubrica "Vino in garage" del portale enogastronomico www.tigulliovino.it .

6 thoughts on “Da bere entro un anno…

  1. Luca Risso

    @Lizzy

    la cosa che mi spiace di più è che spesso si avviliscono in questo modo territori e vini che avrebbero le carte in regola per durare ben più di un annetto.

    Luk

  2. Valerio

    Come sai bene, Luk, il vino è una bevanda molto complessa. L’acqua non ha scadenza ma il vino, per essere stabile nel tempo, ha bisogno di conservanti (leggi SO2, anidride solforosa). Tutti i vini ce l’hanno e si cerca di metterne il meno possibile. Semmai i vini pericolosi sono quelli che non hanno scadenza, rispetto a quelli che ce l’anno. Vedendo da un ottica di più lungo perido, io non so se berrei un vino fatto da mio nonno 60 anni fa. Neanche se mio nonno si chiamasse de’Frescobaldi. Quindi il vino ha scadenza, ed è solo una questione di informazione. Posso essere d’accordo che la dicitura “Da bere entro un anno dalla messa in commercio” stoni effettivamente con la tradizione per la quale un vino migliora con il tempo. Tuttavia alcuni tipi di vino, con il passare del tempo, perdono un pò di quella freschezza, nel caso dei bianchi, o rudezza (che poi non si trasformerà in complessità), che ad alcuni piace e che a qualche vino si può anche adattare. Uno di questi è il novello, che, sebbene a me non piaccia molto, ad altri si. Chi compra vini senza troppe speranze forse dovrebbe sapere che il capitale che ha investito sarà “obsoleto” fra un anno, no?

  3. Luca Risso

    @Valerio
    Non credo che nel vino si possa parlare di scadenza. Io interpreto la scadenza di un alimento come una data oltre la quale consumare quel prodotto può diventare pericoloso per la salute.
    Con il vino questo non accade. Il vino può diventare cattivo, ma pericoloso no, nemmeno dopo 100 anni.
    Se mio bis-nonno si chiamasse Lafite Rothschild o D’Yquem sarei felicissimo di berne il vino; sicuramente sarebbe eccellente.

    Luk

  4. Valerio

    @ Luk
    Non so che effetti possa avere sulla salute un vino, non da invecchiamento, che stia in bottiglia per tanto tempo e che potrebbe essere quindi parecchio ossidato, affetto da gout de lumiere o altro. Probabilmente nessuno. Per me la scadenza di un alimento è quella che descrivi tu, ossia il possibile danno alla salute che provoca un alimento dopo un certo periodo di conservazione. In effetti parlare di scadenza non è corretto. Allora il vino che bevuto subito è fine, elegante, equilibrato e sembra ben fatto e che bevuto dopo un anno è “cattivo” come lo chiami? Non “scaduto”, allora. Quindi come? Degradato? Se nell’etichetta ci fosse stato scritto: “subusce decadimento” o “soggetto a degradazione”, secondo il tuo punto di vista, che è legittimissimo, sarebbe stato meglio? Credo che chi ha fatto le etichette non abbia mai pensato alla scadenza come la intendiamo noi. Forse è stato questo il suo errore…

    Valerio

  5. Luca Risso

    @Valerio
    “Allora il vino che bevuto subito è fine, elegante, equilibrato e sembra ben fatto e che bevuto dopo un anno è “cattivo” come lo chiami?”

    Direi…morto.
    🙂
    Lunga vita al vino!

    Scherzi a parte, il mio punto di vista è che se la tipologia di vitigno e/o territorio consentono a un vino una sua evoluzione nel tempo (che non è deto debba essere centenaria), è avvilente tarparne le ali per ragioni commerciali. Un normale vino bianco ben fatto, con rese basse e pratiche di cantina “normali”, è buono entro l’anno, ma anche l’anno successivo e quello dopo ancora. Secondo me se non è così vuol dire che c’era qualcosa che non andava già in partenza.

    Luk

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *